Le fortezze del confine pisano-lucchese
Castelli e torri che presidiavano la frontiera tra le due città rivali durante il medioevo
Ripafratta, durante tutto il medioevo, è stata la chiave di volta di un articolato sistema di fortificazioni costruite lungo il confine tra le Repubbliche di Pisa e Lucca nella valle del Serchio. Torri di avvistamento e di presidio dei valichi, rocche e castelli come baluardi nei confronti della potenza avversaria.
I castelli e le torri
Numerose le strutture sopravvissute ai secoli, e che tutt'oggi possiamo ammirare, incastonate nel loro paesaggio collinare: oltre alla Rocca di Ripafratta, le sue due torri adiacenti (la Torre Niccolai e la Torre Centìno), la torre campanaria della chiesa di Ripafratta (anticamente torre militare) e i resti di un'ulteriore torre in località Pugnano (PI). Sulla sponda opposta del Serchio, nella frazione vecchianese di Filettole (PI) si erge ancora la Torre dell'Aquila, detta "Torre Segata" (perché ne resta in piedi soltanto metà), il formidabile Castello di Nozzano (LU), borgo fortificato con la sua rocca, vero e proprio avversario di Ripafratta in campo lucchese; e ancora, i ruderi di Castel Passerino a Cerasomma (LU), i pochi resti del castello di Cotone e del castello di Castiglione (LU), la Torre di Rosaiolo ad Avane (PI), e la Torre campanaria di Vecchiano, oltre all'attuale santuario di Santa Maria in Castello, anticamente fortezza militare.
Il progetto "Fortezze di confine"
La Pro Loco Ripafratta "Salviamo La Rocca" ha avviato, insieme all'associazione "Il Castello" di Nozzano, al Gruppo Archeologico Vecchianese e a Italia Nostra sezione di Pisa, un percorso comune di valorizzazione di queste testimonianze storiche. L'obiettivo è divulgarne la conoscenza, promuoverle come itinerario, organizzare iniziative congiunte e recuperare questi beni come patrimonio comune del territorio al di là dei confini amministrativi.