Sì è conclusa ieri, 9 giugno 2019, a Ripafratta la VII edizione della Festa della Rocca e del suo territorio: un fine settimana di visite guidate, escursioni, passeggiate, camminate e pedalate, rafting, orienteering, tiro con l’arco, mostre, musica, sapori e molto altro.
Decine le associazioni che hanno collaborato, come ogni anno e ancora di più, e centinaia i partecipanti alle visite guidate e alle altre iniziative, a conferma del grande interesse che il nostro territorio è capace di suscitare. Un successo già di per sé, ma che è amplificato se pensiamo che a gestire il tutto è una comunità di persone in continua crescita. Il numero dei volontari di Salviamo La Rocca è esploso da due anni a oggi (record in questa edizione) e tutti se ne stanno accorgendo: ce lo hanno confermato istituzioni, autorità, visitatori e media.
Dal sindaco di San Giuliano Terme, Sergio Di Maio, e dal consigliere regionale Antonio Mazzeo, presenti all’inaugurazione, l’impegno a proseguire nell’acquisizione della Rocca, che dovrebbe realizzarsi nei prossimi mesi.
A testimonianza del ruolo da protagonista dell’Università di Pisa nel nuovo percorso di recupero della Rocca, erano presenti anche il prorettore vicario prof.ssa Nicoletta De Francesco, e il direttore del Museo di storia naturale della Certosa di Calci, il prof. Roberto Barbuti, che ha confermato l’interesse del Museo ma anche dell’Università tutta a lavorare per e con la Rocca di Ripafratta.
L’edizione 2019 è stata impreziosita dall’esposizione dei progetti del concorso internazionale di idee sul recupero della Rocca: grazie agli amici di 120g che lo hanno organizzato il nome della Rocca di Ripafratta ha attraversato ben 4 continenti, con oltre 170 progetti consegnati e centinaia di idee, spunti, provocazioni e soluzioni. Una valanga di notorietà per il nostro monumento e anche per la nostra associazione.
Un’altra edizione dei record per la Festa, insomma, che ci proietta verso una seconda metà del 2019 estremamente impegnativa e verso un 2020 potenzialmente cruciale. Insomma, c’è da lavorare, ma la comunità di volontari e amici della Rocca di Ripafratta è pronta ora più che mai a fare la sua parte.