A settembre ci sarà il primo vero incontro dell’associazione con la nuova amministrazione comunale di San Giuliano e il sindaco Sergio Di Maio, in carica dal giugno scorso. La data non è ancora stata definita.
Sarà un momento molto importante: lì si capirà se ci sono davvero le condizioni per fare qualcosa o se si ricomincia con la solita storia, che nel corso dell’ultimo anno e mezzo ci ha portato di mese in mese, di problema in problema, senza risolvere assolutamente nulla.
Serve chiarezza, o meglio non farne niente. In particolare, ci sono “solo” 3 nodi da sciogliere:
1. La Fondazione Pisa è ancora interessata a farsi carico del recupero?
2. Un coinvolgimento economico del Comune di San Giuliano, nonostante la disponibilità della Fondazione, sarà inevitabile. Ci sarà come minimo da costruire un’infrastruttura di accesso, una strada carrabile. Il Comune è pronto a farsi carico di questo investimento? Altrimenti, tanti saluti.
3. Se i punti 1 e 2 hanno soluzione positiva (ed è tutto da vedere) si deve cominciare seriamente a studiare i possibili ritorni economici e i modelli di gestione di un bene come questo. Si può rientrare nell’investimento iniziale? E in quanto tempo? E con quale strategia turistica e di fruizione?
Se questi 3 punti non vengono sciolti, vuol dire che ancora una volta non si ha intenzione seria (o possibilità) di portare fino in fondo il recupero della Rocca di Ripafratta. E a quel punto è inutile continuare a discuterne anche per noi.